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Cronaca

Cittadella (PD) | Non rispettano la misura cautelare: tornano in carcere

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I Carabinieri del NORM della Compagnia di Cittadella, insieme ai militari della Stazione di Carmignano di Brenta e del Nucleo Carabinieri Forestale di Grantorto, hanno eseguito un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare per due indagati, sostituendo il divieto di dimora nel comune di Cittadella con la custodia in carcere.

I due, arrestati l’11 aprile scorso per rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale, erano stati coinvolti in un episodio presso una locanda di Carmignano di Brenta. Dopo aver consumato il pranzo, avevano tentato di allontanarsi furtivamente con alcune chiavi della locanda. Quando la titolare aveva cercato di fermarli, erano stati aggrediti e i due erano riusciti a scappare. Successivamente, erano stati rintracciati alla stazione ferroviaria, dove avevano aggredito anche i Carabinieri, che li avevano arrestati.

Su disposizione della Procura della Repubblica di Padova, gli arrestati erano stati trasferiti in carcere: lui a Padova e lei a Verona. Dopo la convalida dell’arresto, era stata applicata loro la misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Cittadella. Tuttavia, i due hanno violato questa misura in diverse occasioni:

Il 7 luglio sono stati sorpresi presso il supermercato “Conad” di Carmignano di Brenta, dove disturbavano gli avventori. L’uomo è stato segnalato anche per aver violato il divieto di ritorno nel comune di Carmignano di Brenta per tre anni emesso dal Questore di Padova.

Nello stesso giorno, hanno rapinato un bar della stessa zona, utilizzando violenza sul titolare per sottrarre due bottiglie di birra.

L’8 luglio, presso l’ospedale di Cittadella, hanno disturbo ai pazienti e al personale medico dopo aver rifiutato di consegnare presunti farmaci.

In seguito a una dettagliata informativa all’Autorità Giudiziaria, la Procura della Repubblica di Padova ha richiesto e ottenuto dal Tribunale l’aggravamento della misura cautelare. I due indagati sono stati quindi nuovamente trasferiti in carcere.

Il procedimento è attualmente in fase di indagini preliminari e gli indagati devono ritenersi non colpevoli fino a una eventuale condanna definitiva.

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