Omicidio Serena Mollicone: confermata l’assoluzione per il Maresciallo Mottola, moglie e figlio

La corte d’Assise d’Appello di Roma ha confermato l’assoluzione di Franco Mottola, Anna Maria e Marco, nel processo per la morte di Serena Mollicone, trovata senza vita a Arce nel 2001. La decisione ha scatenato reazioni contrastanti: la sorella della vittima ha espresso amarezza, definendo l’esito ingiusto.

L’accusa aveva puntato il dito contro Franco Mottola, maresciallo dei carabinieri, sua moglie e il figlio, chiedendo condanne per il presunto coinvolgimento nella morte di Serena. Al contrario, due altri imputati erano stati prosciolti per prescrizione o mancanza di prove sufficienti.

Marco Mottola, visibilmente commosso dopo l’assoluzione, ha criticato aspramente la stampa per l'”incubo” che la famiglia ha vissuto. Franco Mottola, rispondendo alle domande sulla giustizia, ha confermato la sua fiducia nel sistema giudiziario.

Oltre alla decisione di non colpevolezza, i giudici hanno ordinato ai familiari di Serena Mollicone di coprire le spese processuali, insieme ad altri coinvolti nel processo. Il caso ha suscitato confronti con altre tragedie simili, come quella di Marco Vannini, portando avanti dibattiti sulla protezione degli ospiti nelle abitazioni.

L’accusa aveva descritto Serena come vittima di un’aggressione in cui nessuno sarebbe intervenuto, lasciandola morire abbandonata in un bosco. Secondo l’impianto accusatorio, la famiglia Mottola avrebbe cercato di coprire il coinvolgimento del figlio e depistare le indagini.

Nonostante la sentenza, resta il dubbio sulla verità dietro la morte di Serena Mollicone, una vicenda segnata da tensioni e dubbi che continuano a pesare sulla giustizia e sulla memoria della giovane vittima.