Vercelli | Agente Penitenziario Sottoposto a Test sull’Omosessualità: Risarcimento da 12mila euro

La sentenza del Tar del Piemonte ha concluso un lungo calvario per un agente di polizia penitenziaria che, durante il servizio presso la Casa Circondariale di Vercelli, è stato sottoposto a un trattamento discriminatorio basato sulle sue presunte inclinazioni omosessuali. Dopo aver affrontato domande ambigue sul suo orientamento sessuale e essere stato oggetto di un procedimento disciplinare archiviato, l’agente è stato persino mandato a Milano per esami psicologici.

Il ministero della Giustizia è stato condannato a risarcire l’agente con la somma di 12.762 euro, in seguito alla sentenza del Tar del Piemonte, ormai definitiva nelle scorse settimane. L’agente, supportato dal sindacato Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), ha denunciato anche l’isolamento subito e gli insulti ricevuti nel carcere di Vercelli, descrivendo un clima pesantemente ostile.

Il sindacato ha ribadito che il risarcimento non cancella l’ingiustizia e l’anacronismo delle accuse mosse contro l’agente, paragonabili a un clima da “Santa Inquisizione”. Questo caso solleva interrogativi critici sulla discriminazione e sulla necessità di garantire ambienti di lavoro inclusivi e rispettosi dei diritti umani.