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Il Parlamento Slovacco approva la riforma sui media: chiuse radio e tv pubbliche

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Il Parlamento slovacco ha recentemente approvato una controversa riforma sui media nonostante le massicce proteste che hanno visto migliaia di persone scendere in piazza, principalmente a Bratislava, nei mesi scorsi. La nuova legge, criticata per il suo impatto sulla libertà dei media, prevede un maggiore controllo del governo e segna la fine della Radio e Televisione della Slovacchia (RTVS). Quest’ultima sarà sostituita dalla Televisione e Radio Slovacca (STVR), un’istituzione pubblica vista come meno critica e più allineata alla politica attuale del paese.

Secondo i termini della riforma, il direttore della nuova STVR sarà eletto da un consiglio composto da nove membri, di cui quattro saranno scelti direttamente dal ministero della Cultura. La decisione è stata presa dal Parlamento, guidato da Robert Fico, con 78 deputati a favore su un totale di 150. L’opposizione, come segno di protesta, ha boicottato il voto, accusando il governo di condurre il paese secondo le modalità degli autocrati.

Martina Simkovicova, ministra della Cultura e promotrice della riforma, ha difeso la sua proposta sostenendo che questa garantirà il rispetto del pluralismo e della democrazia. Tuttavia, diversi giornalisti slovacchi e organizzazioni internazionali dei media, nonché l’Unione europea, hanno criticato il piano. La riforma dovrebbe entrare in vigore a luglio, una volta ottenuta la firma del presidente Peter Pellegrini, appoggiato dal governo, suscitando reazioni di preoccupazione per il futuro della libertà di stampa nel paese.

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