Come si annulla un matrimonio alla Sacra Rota?

Prima del 1970, in Italia, il matrimonio era considerato un vincolo indissolubile dalla Chiesa cattolica. Il divorzio, come lo conosciamo oggi, non era una possibilità, e la sola via per porre fine a un matrimonio era rivolgersi al Tribunale della Rota Romana, noto anche come “Sacra Rota”.

La Sacra Rota è un tribunale ecclesiastico composto da una giuria di prelati uditori scelti dal papa. Ha l’autorità di emettere una dichiarazione di “nullità” del sacramento matrimoniale, il che significa che, agli occhi della Chiesa, il matrimonio non è mai avvenuto. Questo è molto diverso dal divorzio, che termina legalmente un matrimonio. Le competenze della Rota non si limitano ai matrimoni, ma si estendono a molti casi riguardanti il diritto canonico, anche se è famosa per le controversie coniugali.

Secondo il diritto canonico, affinché un matrimonio sia giuridicamente valido, deve essere contratto liberamente da entrambi i coniugi e non può esserci alcun impedimento come la parentela o l’impotenza. I motivi che possono portare all’annullamento includono malattie mentali, minore età, bigamia o la scoperta di una vocazione ecclesiastica in uno dei coniugi.

La Sacra Rota ha una lunga storia che risale al 1331, quando fu istituita da papa Giovanni XXII durante il periodo della “cattività avignonese”. In passato, le cause rotali potevano richiedere tempi lunghi, ma una riforma recente introdotta da papa Francesco nel 2015 ha reso le procedure più rapide. Oggi, ci sono due percorsi: uno “ordinario” che dura un anno e uno “breve” che dura trenta giorni per alcuni casi specifici di nullità.

La Sacra Rota è chiamata così per diverse ipotesi sul suo nome. Potrebbe derivare dalla forma rotonda della sala in cui si svolgono le udienze o dalla presenza di una ruota simbolica del potere divino. Altre teorie suggeriscono che il nome possa riflettere il procedimento “a rotazione” nel trattare le cause tra gli uditori.