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Cronaca

Torino | Ortopedico rinviato a giudizio per truffa e falso in atto pubblico

adn24 torino | ortopedico rinviato a giudizio per truffa e falso in atto pubblico

Il chirurgo ortopedico Davide Caldo è stato rinviato a giudizio questa mattina dal giudice per l’udienza preliminare (gup) Eleonora Saccone con le accuse di falso in atto pubblico e truffa. Il medico, noto per prescrivere ai pazienti infiltrazioni spacciandole per complesse operazioni chirurgiche, dovrà affrontare un processo per stabilire la verità delle accuse.

Caldo ha sempre sostenuto che si trattava di “interventi innovativi” che le assicurazioni non avrebbero rimborsato senza l’uso di codici esistenti. Tuttavia, secondo il pm Giovanni Caspani, che ha coordinato le indagini della Guardia di Finanza, il chirurgo avrebbe manipolato decine di cartelle cliniche per ottenere rimborsi maggiorati dalle assicurazioni.

Tra i danneggiati che si sono costituiti parte civile figura il fondo complementare Unisalute, che chiede mezzo milione di euro di danni, assistito dall’avvocato Pietro Obert. La denuncia che ha dato il via all’inchiesta penale è stata presentata da una paziente che, dopo diverse iniezioni per una borsite, si è vista negare dalla clinica La Fornaca la copertura assicurativa per un ulteriore intervento a causa dell’esaurimento del plafond. Insospettita, la donna ha segnalato l’anomalia all’assicurazione.

Le indagini hanno identificato altri casi simili nella stessa clinica, tutti relativi ad interventi eseguiti dal dottor Caldo. A metà febbraio 2024, i militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Torino hanno sequestrato preventivamente quasi 400.000 euro al medico.

Secondo gli investigatori, il chirurgo avrebbe sottoposto 14 pazienti affetti da patologie vertebrali a semplici infiltrazioni, attestando tuttavia l’esecuzione di operazioni chirurgiche complesse, come artrodesi e stabilizzazione vertebrale. Utilizzando specifici codici presenti nel nomenclatore sanitario, Caldo avrebbe fatto passare le infiltrazioni, non coperte dalle polizze assicurative, per interventi chirurgici rimborsabili, ottenendo così vantaggi patrimoniali indebiti a danno della compagnia assicurativa.

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