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Calabria

Ponte sullo Stretto: la legge impedisce la costruzione del “pilone reggino”

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Il ponte sullo Stretto si trova di nuovo al centro dell’attenzione a causa di un’inaspettata rivelazione emersa durante l’ultimo consiglio comunale aperto di Villa San Giovanni. Sebbene l’incontro fosse focalizzato sugli espropri, l’amministrazione ha anticipato un tema che potrebbe rivelarsi cruciale, mettendo in discussione la legittimità dell’intera opera a causa di un presunto divieto di legge.

In sostanza, sembra che almeno la metà calabrese del ponte violi l’obbligo di non edificabilità stabilito dal programma zone instabili, basato su un’indagine condotta dall’Ispra e successivamente recepito da una legge della Regione Calabria. Quest’area è proprio quella su cui dovrebbe sorgere uno dei piloni del ponte, coincidente con una faglia sismica attiva. Questa preoccupazione era già emersa da uno studio dell’Università di Catania citato anche da Anac, e successivamente confermata da immagini satellitari del Copernicus, che mostravano i movimenti del terreno nella zona.

Uno studio condotto dall’ingegnere Paolo Nuvolone, che sarà presto depositato presso il ministero, sembra confermare queste preoccupazioni. L’esperto fa riferimento alla legge regionale sull’urbanistica e la tutela del territorio, che stabilisce che nelle zone con faglie attive le infrastrutture devono essere delocalizzate o sottoposte a specifici programmi di verifica.

Sebbene Pietro Ciucci abbia risposto a queste preoccupazioni assicurando che il ponte sarebbe stato progettato per resistere al più grave terremoto che potrebbe generare la faglia, la questione ora sembra ancora più grave perché l’ubicazione stessa del ponte potrebbe essere considerata illegittima. Potrebbe essere sollevata un’obiezione basata sul fatto che il progetto è precedente alla normativa in questione, ma gli studi sulle faglie erano già stati condotti e pare che la posizione della faglia fosse nota. La situazione rischia quindi di complicare ulteriormente il già difficile processo di approvazione del ponte.

L’amministrazione di Villa San Giovanni ha annunciato il deposito dello studio di Nuvolone presso la commissione ministeriale per la Via, ma nel frattempo la società dell’ad Ciucci ha chiesto un prolungamento dei tempi per rispondere alle integrazioni richieste dal Mase. È possibile che questo tempo aggiuntivo venga utilizzato per affrontare anche le questioni legate alla zona sismica, ma al momento non è chiaro come.

In definitiva, il progetto del ponte sullo Stretto sembra essere ancora una volta in bilico, con molte incertezze da risolvere. Se da una parte si teme che la costruzione possa violare le leggi ambientali e sismiche, dall’altra c’è la preoccupazione che il progetto non riesca a partire neanche questa volta, lasciando un’opera leggendaria ancora una volta nel limbo.

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