Connect with us

Calabria

Lamezia Terme (CZ) | Inchiesta Aesontium, processo in aula bunker, Mirarchi: “rom di Catanzaro gestivano grandi quantitativi di droga”

adn24 lamezia terme cz | inchiesta aesontium processo in aula bunker mirarchi rom di catanzaro gestivano grandi quantitativi di droga

La droga proveniente dalla Locride veniva nascosta persino in un’officina apparentemente innocua, per poi essere venduta nel grande mercato dello spaccio della periferia sud del capoluogo calabrese. È quanto emerso ieri dalle testimonianze dei collaboratori di giustizia Santo Mirarchi e Vincenzo Sestito, entrambi difesi dall’avvocato Michele Gigliotti, nel contesto del processo derivante dall’operazione Aesontium. Mirarchi, un tempo affiliato ai clan isolani di Catanzaro, e Sestito, originario del quartiere Aranceto e legato ai Mannolo di San Leonardo di Cutro, sono stati interrogati nell’aula bunker di Catanzaro.

Mirarchi ha menzionato “enormi quantità” di eroina, cocaina e marijuana che regolarmente giungevano a Catanzaro per essere poi spacciate tra gli edifici della periferia sud. Il pentito catanzarese ha confermato che le sostanze stupefacenti provenivano dalla provincia di Reggio Calabria, narrando in particolare dei viaggi a San Luca, Siderno e Locri, dove aveva contatti con esponenti dei principali casati della ‘ndrangheta. Ha anche rivelato che, per occultare la droga, veniva spesso utilizzata un’autofficina nel quartiere Lido.

LE PIU' LETTE

Riproduzione Riservata - Copyright © ASS. RADIO DEL BOSCO - redazione@adn24.it - PRIVACY