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Cronaca

Autopsia Sofia Stefani: morta per un colpo ravvicinato allo zigomo

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Sofia Stefani, l’ex vigilessa di Anzola Emilia (Bologna), è stata uccisa da un colpo di pistola al viso, precisamente sullo zigomo sinistro, sparato da una distanza molto ravvicinata di circa 30 centimetri, secondo quanto trapelato dall’autopsia. Il sospetto principale è l’ex comandante Giampiero Gualandi, 63 anni, con il quale Sofia aveva avuto una relazione, che l’uomo sostiene che lei non riuscisse ad accettare la fine.

Gualandi è accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dal rapporto sentimentale con la vittima. La sua difesa insiste sulla tesi del colpo partito per sbaglio durante un litigio per la fine della relazione extraconiugale, ma la vicinanza del colpo al viso di Sofia sembra smontare questa ipotesi.

Le indagini hanno portato alla luce le chat tra i due fino a due giorni prima dell’omicidio, rivelando uno stato d’animo teso da entrambe le parti. Il gip che ha ordinato la custodia cautelare in carcere per Gualandi ha sostenuto che l’uomo avesse già in mente l’omicidio, preparando una difesa anticipata recandosi in armeria per ritirare la pistola e lasciando deliberatamente la scatola per la pulizia dell’arma sulla sua scrivania.

Il gip ha descritto una situazione di esasperazione da entrambe le parti, culminata tragicamente in un’accesa discussione nell’ufficio dove Sofia è stata uccisa. “Una tensione sfociata in una discussione – ha dichiarato il gip – all’interno della quale è ragionevole ritenere che l’uomo abbia impugnato la pistola e premuto il grilletto per chiudere definitivamente i conti con una persona che lo ossessionava da alcuni mesi in maniera incessante”.

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