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Cronaca

Sofia Stefani: “Giampiero Gualandi voleva ucciderla”: messaggi e 15 chiamate il giorno della morte

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La narrazione del Gip offre un quadro angosciante della situazione che ha portato alla tragica fine di Sofia Stefani. Gualandi sembra essere stato tormentato dai messaggi della donna, che lo hanno portato a uno stato di esasperazione e stress evidente. La decisione di Gualandi di affrontare Stefani quel giorno potrebbe essere stata influenzata da questa tensione emotiva. La sequenza di eventi descritta dal Gip suggerisce che Gualandi potrebbe aver perso il controllo di sé stesso in quel momento critico, con conseguenze irreversibili.

Il Gip ha ritenuto che gli scambi di messaggi tra i due nei giorni precedenti l’omicidio riflettessero chiaramente lo stato emotivo di Gualandi, indicando un’oppressione costante dovuta alla relazione con Stefani. Questo contesto emotivo, combinato con l’insistenza di Stefani nel voler continuare la relazione nonostante le chiare indicazioni di Gualandi di volerla interrompere, sembra aver creato un’atmosfera di tensione insostenibile per lui.

Le azioni di Gualandi, come descritte nella ricostruzione del Gip, mostrano una freddezza e una mancanza di controllo che evidenziano una pericolosità sociale significativa. Il Gip ha quindi ritenuto necessaria la custodia in carcere per prevenire il rischio di reiterazione del reato da parte di Gualandi.

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