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Inquinamento | Rapporto “MobilitAria”: negativi i dati di Messina e Reggio Calabria

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Il rapporto “MobilitAria”, presentato da Kyoto Club e Cnr, fornisce una panoramica esaustiva sullo stato dell’inquinamento atmosferico nelle città italiane. Secondo i ricercatori, non si è verificato un aumento significativo dell’inquinamento, se non in alcuni casi limitati e in misura moderata. Questo rappresenta un dato incoraggiante e suggerisce un crescente impegno verso la sostenibilità ambientale.

Una delle principali conclusioni del rapporto riguarda i livelli di biossido di azoto (NO2): nessuna delle città monitorate ha visto un aumento di tali valori nell’ultimo anno. Al contrario, si è registrata una diminuzione delle concentrazioni di particolato PM10 in diverse città, tra cui Roma, Torino, Milano, Genova, Bari, Bologna, Cagliari e Napoli. Solo alcune città, come Messina, Palermo e Firenze, hanno sperimentato un modesto aumento.

Anche per quanto riguarda il particolato PM2,5, si è osservata una tendenza al ribasso in tutte le città, con risultati significativi a Torino e Milano. Tuttavia, il rapporto evidenzia anche le sfide che le città italiane devono affrontare per raggiungere gli obiettivi di mobilità sostenibile. Ad esempio, città come Reggio Calabria e Messina risultano essere particolarmente distanti dagli obiettivi prefissati.

Un aspetto preoccupante del rapporto riguarda l’impatto sanitario dell’inquinamento atmosferico. Secondo le stime, ci sono fino a 2.755 morti premature associate all’inquinamento a Roma e 2.059 a Milano. Questi dati mettono in evidenza l’urgente necessità di adottare politiche e misure volte a ridurre l’inquinamento e proteggere la salute pubblica.

Kyoto Club e Cnr hanno anche valutato l’impatto economico dell’inquinamento atmosferico, che varia da 17 milioni di euro a Cagliari ai 7 miliardi di euro a Milano. Per quanto riguarda le emissioni delle navi, anch’esse considerate nel rapporto per la prima volta, si stima che a Roma Civitavecchia e Venezia il contributo delle navi da crociera alle emissioni di ossidi di azoto e ossidi di zolfo sia maggiore di quello di tutte le autovetture locali.

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