Sofia Stefani, 33 anni, è stata uccisa ad Anzola dell’Emilia, Bologna, da un proiettile partito dalla pistola d’ordinanza di Giampiero Gualandi, 62 anni, ex comandante e attualmente agente della polizia municipale. Nonostante Gualandi sostenga che il colpo sia partito accidentalmente, i carabinieri, coordinati dalla Procura, lo hanno posto in stato di fermo e durante l’interrogatorio ha scelto di non rispondere.
L’incidente è avvenuto in una stanza del comando di polizia locale, dove Stefani, ex vigilessa congedata, si trovava con Gualandi. Non è chiaro perché fosse lì e se tra i due vi fosse una relazione. Il proiettile l’ha colpita al viso, uccidendola istantaneamente. La dinamica e il motivo dell’incontro sono ancora sotto indagine.
Sofia Stefani era originaria di Bologna, diplomata al liceo artistico e appassionata di pattinaggio. La sua morte ha lasciato sgomenti i colleghi e la comunità, come sottolineato dal sindaco di Anzola, Giampiero Veronesi, che ha invitato a rispettare la privacy delle famiglie coinvolte.
Federica Mazzoni, segretaria del PD bolognese, ha parlato di un probabile femminicidio, esprimendo vicinanza alla famiglia di Sofia. Anche Andrea De Maria, deputato PD, ha ricordato Sofia come una persona di grande sensibilità e intelligenza, offrendo le sue condoglianze alla famiglia. Le indagini sono ancora in corso per chiarire tutti i dettagli di questa tragica vicenda.