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Cronaca

Caso Santanchè | Finanziamenti sospetti: relazione Bankitalia depositata agli atti

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Due finanziamenti bancari, uno ottenuto nel 2012 e l’altro nel 2020, sono emersi come parte di una relazione della Banca d’Italia depositata cinque giorni fa nell’ambito dell’inchiesta milanese per falso in bilancio, coinvolgendo la ministra del Turismo Daniela Santanchè, altre 16 persone e tre società legate a Visibilia.

La relazione evidenzia che entrambi i finanziamenti, uno per Visibilia Srl e l’altro per Visibilia Concessionaria, erano garantiti da fondi statali, ottenuti tramite presentazioni “falsamente” indicate come start-up, e nel primo caso, con fatture “retrodatate”.

Ulteriori dettagli di indagine riportati oggi da La Stampa suggeriscono un’ulteriore indagine della Guardia di Finanza e dei pubblici ministeri sull’ipotesi di una presunta truffa legata a questi finanziamenti, per un totale di 2,74 milioni di euro richiesti alla Banca Popolare di Sondrio.

La relazione della Banca d’Italia del 11 aprile menziona un finanziamento di 2 milioni di euro per Visibilia Srl richiesto 12 anni fa con la firma di Santanchè, garantito dal “Fondo pubblico per le PMI” e supportato da 103 fatture presumibilmente retrodatate al 2009 e 2010. Si ipotizza che una parte di questi fondi sia stata indirizzata alla “D1 Partecipazioni”, una società controllata al 90% dalla senatrice di FdI.

I restanti 740mila euro finanziati dalla Banca Popolare di Sondrio per Visibilia Concessionaria nel novembre 2020 sono stati garantiti dalle “misure temporanee in materia di aiuti di Stato” per l’emergenza Covid, sempre presentando la società come “start-up”. Si ipotizza che parte di questi fondi sia stata utilizzata per finanziare l’aumento di capitale di Visibilia Editore Spa.

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