Messina | Mafia barcellonese: il boss Di Salvo “abbandona” Cosa nostra

Svolta senza precedenti negli equilibri della mafia barcellonese. Il potente boss Salvatore “Sem” Di Salvo, figura di spicco che ha guidato la famiglia criminale del Longano e ha detenuto un ruolo chiave nel comando della mafia tirrenica nella provincia di Messina, ha preso una decisione senza precedenti. In un breve verbale di tre pagine, ha ufficializzato la sua “dissociazione” da Cosa Nostra barcellonese e ha confessato i crimini che gli sono stati contestati nel corso degli anni.

Questa scelta ha mandato onde d’urto nella geografia criminale della fascia tirrenica del Messinese, suggerendo un cambiamento epocale nel sottobosco mafioso locale. La decisione è stata ponderata nel silenzio del suo isolamento nel carcere di Sassari, dove, a 59 anni, è stato detenuto per un lungo periodo. Forse la stanchezza della sua solitudine e isolamento ha giocato un ruolo nel suo cambiamento di rotta.

È stato proprio il suo avvocato, Tino Celi, a chiedere un incontro esclusivamente con il procuratore aggiunto di Messina Vito Di Giorgio, l’esperto magistrato che da anni si occupa delle dinamiche criminali della provincia. Di Giorgio, insieme al sostituto Fabrizio Monaco e ad investigatori dei Carabinieri, ha visitato Di Salvo nel carcere di Sassari. In una stanza riservata, con il video registratore in funzione, Di Salvo ha parlato, rivelando dettagli inaspettati.

Le sue dichiarazioni sono state incorporate nelle indagini antimafia recenti a Messina, gestite dall’aggiunto Di Giorgio e dai sostituti della DDA Monaco e Massara. Queste indagini hanno portato alla luce nuovi mandanti ed esecutori di una serie di omicidi orditi dalla cupola mafiosa barcellonese tra gli anni ’90 e 2000, dopo le confessioni del pentito Salvatore Micale, noto come “Calcaterra”.