Il corpo di una delle quattro persone disperse nella tragedia alla centrale idroelettrica Enel di Suviana è stato individuato dai sommozzatori dei vigili del fuoco, ma non è stato ancora estratto.
I soccorritori descrivono la situazione come uno scenario da incubo: “È uno degli interventi più difficili che abbia mai affrontato nella mia carriera”, afferma Giuseppe Petrone, responsabile nazionale del servizio sommozzatori dei Vigili del fuoco, che coordina le operazioni di soccorso a Suviana. I suoi uomini lavorano sott’acqua e al buio, affrontando sfide simili a quelle riscontrate dopo il disastro della Costa Concordia. “Ho visto muri spessi un metro e 80 completamente sfondati, come se fossero di cartongesso. L’esplosione deve essere stata devastante”, aggiunge Giovanni Cirmi, comandante dei sommozzatori della Guardia di Finanza di Rimini.