Giustizia | “Test ai magistrati? Lo facciano anche a chi governa compresi test droga e alcol” una provocazione?

Il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha avanzato la proposta di affiancare ai test psicoattitudinali, consigliati per coloro che occupano ruoli di vertice e per chi ha responsabilità governative, anche il narco test e l’alcol test. Gratteri sostiene che chi è sotto l’effetto di droghe potrebbe non solo avere alterazioni nei ragionamenti, ma anche essere vulnerabile al ricatto.

Gratteri ha espresso questa opinione in risposta alle domande dei giornalisti durante una conferenza stampa tenutasi presso la Procura di Napoli, in merito a sei arresti di carabinieri che hanno portato alla luce due omicidi di camorra. Ha spiegato che il narco test è necessario perché l’uso di cocaina può influenzare il processo decisionale o portare a scelte influenzate da ricatti. L’alcol test, secondo Gratteri, è altrettanto importante perché una persona ubriaca potrebbe dire cose che influenzano negativamente l’opinione pubblica.

Tuttavia, il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm), Giuseppe Santalucia, ha criticato i test psicoattitudinali introdotti dal governo, definendoli “propaganda”. Santalucia ha sottolineato che le disposizioni per l’incapacità, compresa quella di natura psichica, sono previste nell’ordinamento italiano fin dal 1946. Ha aggiunto che se vi sono casi di squilibrio patologico, si interviene, ma il ministro della Giustizia ha già il potere di vigilare e gli strumenti per intervenire in tali situazioni. Santalucia ha inoltre criticato l’idea di controllare non solo la patologia psicologica, ma anche l’espressione della personalità, definendola arbitraria.