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Marina Berlusconi racconta le ultime ore con il papà Silvio, “In ospedale scrisse a mano 4 pagine, lessi solo la prima”

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Un “testamento” spirituale di quattro pagine, scritte a mano. È ciò che Paolo Del Debbio ha lasciato come il suo ideale patrimonio. Pochi istanti prima di partire, ha pronunciato parole che rimarranno con me fino al mio ultimo respiro. Nella prefazione al nuovo libro di Del Debbio, Marina Berlusconi rivela quello che potrebbe essere stato l’ultimo dialogo con suo padre, scomparso il 12 giugno scorso. “Ero lì con lui,” scrive Marina nella prefazione anticipata dal Corriere della Sera, “in quella stanza del San Raffaele di Milano, nel primo pomeriggio di sabato 10 giugno, quando scrisse queste righe. E non potrò mai, mai dimenticare. Nemmeno lo voglio.”

“La sera precedente gli feci visita,” continua Marina, “e lo trovai in buone condizioni. Tuttavia, il giorno successivo, purtroppo, lo vidi completamente diverso. Seduto su una poltrona, estremamente stanco, cupo, sofferente. Si spostò dalla poltrona al tavolo, chiese carta e penna, e con il capo chino iniziò a scrivere. Io mi sedetti accanto a lui, osservandolo. A un certo punto si interruppe, alzò lo sguardo, mi fissò negli occhi e disse qualcosa che mi penetrò nell’anima: ‘Vedi, Marina, la vita è così: vieni, fai fai fai… e poi te ne vai’.”

“Quando finì la prima pagina,” racconta Marina Berlusconi, “me la passò, e leggendo, il mondo mi crollò addosso. Capì che quelle righe erano il suo lascito ideale, il suo testamento, la somma delle sue convinzioni e dei suoi valori. Continuò a scrivere, e una volta terminato chiese di essere riaccompagnato a letto. Io rimasi immobile, fingendo di non capire ciò che entrambi avevamo compreso benissimo.”

“Da allora ho letto e riletto quelle quattro pagine,” prosegue Marina, “le ho sfogliate tra le mani per ore, per giorni, e ogni volta ho perso il fiato. È un ricordo molto personale, ma credo sia giusto condividerlo. Non contiene nulla di inedito, ma mi piace condividerlo con tutti coloro che hanno amato mio padre, con chi ha creduto in lui e nelle sue idee.”

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