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Cronaca

Lecce | Casamonica morto in carcere. Era stato condannato a 25 anni per mafia

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Ferruccio Casamonica è deceduto ieri nel carcere di Lecce, all’età di settantatre anni. Originario di Avezzano e condannato in primo grado a 25 anni di reclusione per associazione mafiosa nel processo “Noi proteggiamo Roma”, era considerato uno dei capi del clan sinti della Romanina, noto anche per essere parente di Vittorio Casamonica, famoso per i sontuosi funerali svoltisi alla chiesa di Don Bosco.

La sua permanenza nella casa circondariale di Lecce era dovuta anche a una condanna definitiva a cinque anni e otto mesi per associazione a delinquere finalizzata all’usura.

Il decesso è sopraggiunto in seguito al deterioramento delle sue condizioni di salute, che avevano spinto in passato il suo avvocato, Antonio Filardi, a richiedere i domiciliari. Tuttavia, le richieste precedenti erano state respinte, poiché due periti del tribunale di Roma avevano certificato che le sue condizioni di salute erano compatibili con la detenzione in carcere.

Una nuova richiesta per i domiciliari era stata presentata nel novembre 2023, ma era stata respinta a fine gennaio dell’anno successivo dal Tribunale di Sorveglianza. Il giorno prima della sua pronuncia definitiva, che sarebbe stata oggi, le condizioni di Ferruccio Casamonica si sono improvvisamente aggravate, conducendo al suo decesso.

Casamonica era detenuto a Lecce da poco più di un anno, dopo aver trascorso tre anni a Catanzaro e un breve periodo a Bari.

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