Vibo Valentia | Indagine della Procura, sullo smaltimento di rifiuti utilizzati come fertilizzante

L’indagine condotta dai carabinieri del Nucleo operativo di Serra San Bruno e quelli del Nipaaf dei carabinieri forestali di Vibo Valentia, coordinati dal procuratore della Repubblica di Vibo Valentia Camillo Falvo, si concentra sull’ipotesi di inquinamento ambientale derivante dallo smaltimento illecito di rifiuti su terreni agricoli nelle province di Vibo Valentia, Catanzaro e Reggio Calabria. La sostanza considerata erroneamente come fertilizzante, ma in realtà costituita da rifiuti, sarebbe stata prodotta all’interno di un impianto di recupero situato nell’entroterra vibonese.

Secondo l’indagine, l’azienda coinvolta avrebbe dovuto trasformare i rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata in ammendante compostato misto. Tuttavia, non rispettando le procedure previste dall’autorizzazione integrata ambientale, avrebbe prodotto un materiale che conservava la qualifica di rifiuto, contenendo plastiche, vetri e metalli, inclusi elementi pesanti come il cromo esavalente. Questo presunto fertilizzante sarebbe stato poi distribuito sui terreni agricoli, contaminandoli in modo irreversibile.

Durante l’indagine, sono emerse presunte violazioni ambientali legate al processo produttivo dell’azienda, incluso l’apertura dei portelloni dei capannoni in cui veniva svolta l’attività, causando l’emissione di polveri e altre sostanze in atmosfera.

Le indagini hanno portato alla denuncia di 11 persone e alla segnalazione di tre società per responsabilità penali ed amministrative. Sono coinvolti anche un dirigente della Regione Calabria e alcuni tecnici.