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Taranto | Amministrazione Melucci salva, ma si dimettono in 16

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Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, ha rischiato la fine anticipata del suo secondo mandato a causa delle dimissioni presentate dalla maggioranza dei consiglieri comunali, ratificate in uno studio notarile. Tuttavia, nonostante le notizie circolate per ore, alla fine solo 16 firme sono state depositate, una in meno rispetto al numero necessario per determinare lo scioglimento del consiglio comunale.

In particolare, il consigliere della lista Taranto senza Ilva, Luigi Abbate, ha scelto di ritirare la sua firma, esprimendo duramente la sua contrarietà al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, attraverso un comunicato: “Non sono il pupazzo di Michele Emiliano – ha scritto – non firmo”.

Questa non è la prima volta che l’amministrazione Melucci affronta una crisi politica. Già il 16 novembre 2021, il consiglio comunale era stato sciolto a causa delle tensioni interne alla coalizione di centrosinistra. In seguito alle elezioni del giugno 2022, Melucci era stato rieletto al primo turno, ma poco più di un anno e mezzo dopo, 16 consiglieri hanno deciso di dimettersi, staccando la spina alla gestione amministrativa ritenuta ormai ingessata.

La crisi politica era nata principalmente a causa della decisione del sindaco di allargare la maggioranza ad Italia Viva, partito estraneo allo schieramento originario. Questo aveva provocato malumori all’interno della coalizione di centrosinistra. Gli ex consiglieri di maggioranza e di opposizione hanno deciso di firmare le dimissioni, con l’intenzione di tornare al voto dopo una fase commissariale di alcune settimane, già nel prossimo giugno.

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