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Dopo la confisca del Castello delle Cerimonie, arrivano le disdette.

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La pioggia di disdette di prenotazioni al “Castello delle Cerimonie” dopo la confisca ha causato notevoli danni non solo alle coppie di sposi che avevano già pianificato di celebrare le proprie nozze presso il famoso Grand Hotel “La Sonrisa” di Sant’Antonio Abate, ma anche agli oltre 200 dipendenti, tra fissi e stagionali, che lavorano presso la struttura.

Questo evento ha generato una serie di conseguenze negative, tra cui il danno economico sia per i clienti che hanno già inviato gli inviti ai propri cari, sia per il personale che dipende direttamente o indirettamente dalle cerimonie organizzate presso il “Castello delle Cerimonie”. La preoccupazione per il futuro occupazionale è crescente, poiché l’indotto generato da queste cerimonie è di notevole importanza per l’economia locale e per il sostentamento delle famiglie dei dipendenti.

La situazione richiede un’azione tempestiva e efficace da parte delle autorità competenti per cercare di attenuare i danni e sostenere sia le coppie di sposi che hanno dovuto annullare le loro prenotazioni, sia i dipendenti che rischiano di perdere il proprio lavoro. È necessario adottare misure di sostegno economico e sociale per affrontare questa difficile situazione e garantire un futuro più stabile e sicuro per tutti coloro che sono coinvolti.

I dipendenti dell’hotel si sono mobilitati fin dalle prime ore del mattino, convergendo presso la struttura dove lavorano, per poi dirigere il loro corteo al municipio di Sant’Antonio Abate. Lì, sperano di ottenere un’udienza con la sindaca Ilaria Abagnale, al fine di esporre le loro richieste e preoccupazioni. La principale domanda è chiara: assicurare la continuità lavorativa all’hotel, una decisione che potrebbe salvaguardare le famiglie di tutti i dipendenti.

Per ora, l’attività dell’hotel può continuare, poiché il tribunale ha temporaneamente affidato l’azienda alla famiglia dei Polese, garantendo così la continuità occupazionale. Tuttavia, i dipendenti sono preoccupati per il futuro, quando il comune subentrerà nella gestione della struttura.

La sindaca Ilaria Abagnale ha rassicurato che ci sarà un incontro con il prefetto e i vertici della procura per affrontare la questione. Ha sottolineato l’importanza dell’hotel per il territorio, definendolo un punto di riferimento per tutta l’area e un’importante fonte di lavoro per centinaia di famiglie, non solo residenti a Sant’Antonio Abate. Ha quindi chiarito che non vi è alcuna intenzione di chiudere definitivamente la struttura.

Il comune potrebbe considerare diverse opzioni per mantenere aperta la struttura, tra cui affidare la gestione a privati tramite un bando pubblico. Questo processo escluderebbe gli attuali proprietari e potrebbe generare un fitto da destinare a fini di pubblica utilità, garantendo così la continuità dell’hotel e la stabilità occupazionale dei dipendenti.

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