Elly Schlein, in Abruzzo per costruire un futuro migliore

“Questa sera siamo qui per contribuire a plasmare un futuro migliore per gli abruzzesi e le abruzzesi, e non c’è nessuno più adatto di Luciano D’Amico, che per molti anni ha guidato un’istituzione così fondamentale per il futuro quale è l’Università di Teramo, creando numerose opportunità per i giovani di questa regione”, ha dichiarato Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, durante un comizio a Vasto (Chieti) per sostenere la candidatura di D’Amico alla presidenza della Regione alle elezioni del 10 marzo.

“Troppo spesso i giovani si sentono privati di opportunità e si vedono costretti a cercare lavoro altrove, alla ricerca di salari più equi e contratti meno precari”, ha spiegato Schlein. “Il nostro impegno è quello di creare qui in Abruzzo delle opportunità per un futuro migliore, partendo dai bisogni essenziali delle persone. Siamo qui per discutere di scuola e asili nido, che sono fondamentali per ridurre le disuguaglianze tra i bambini e per fornire un sostegno alle famiglie affinché possano conciliare vita lavorativa e familiare”.

“Ogni volta che visito l’Abruzzo, mi rendo conto delle carenze dell’attuale presidente Marsilio”, ha proseguito Schlein. “Ma si può creare un’alternativa. Si può investire nella sanità pubblica perché è ingiusto che le persone debbano rinunciare alle cure a causa delle lunghe liste d’attesa e della carenza di personale sanitario negli ospedali. Il diritto alla salute è garantito dalla nostra Costituzione, e dobbiamo avere un presidente che lotti per difenderlo, non uno che si pieghi agli ordini del suo partito a Roma”.

“Possiamo avere un presidente abruzzese come Luciano D’Amico, che ha dedicato la sua vita a costruire il futuro dei giovani in questa regione”, ha concluso Schlein. “Possiamo avere un presidente che non segua ciecamente gli ordini da Roma, ma che lotti per mantenere le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per l’Abruzzo. Possiamo avere un presidente che si opponga alla dannosa riforma dell’autonomia differenziata, che anziché dividere il Paese, dovrebbe lavorare per unirlo”.