Giorgia Meloni in Calabria assicura: «Faremo il Ponte e tutte le opere»

Da quando è entrata in carica, e già è passato quasi un anno e mezzo, Giorgia Meloni non aveva mai menzionato il Ponte nei suoi discorsi, note e interventi pubblici. Sembrava aver delegato tutto, su questo fronte, al vicepremier Matteo Salvini e, in seconda battuta, al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che controlla i fondi e detiene la maggioranza azionaria di “Stretto di Messina Spa”. Tuttavia, ieri, commentando l’accordo di Coesione tra il Governo e la Regione Calabria, la presidente del Consiglio ha espresso in poche parole il suo pensiero sulla grande infrastruttura: “Dalla Calabria arriveranno i 300 milioni di euro destinati per legge alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, quello che molti amano dire che non si farà mai, che è impossibile. Io sono convinta che impossibile è la parola che usano quelli che non hanno coraggio e non hanno voglia di lavorare, perché per quelli che hanno coraggio e voglia di lavorare le cose si fanno”. E, dunque, “il Governo realizzerà il Ponte e tutte le opere programmate in Calabria e Sicilia”.

Questa è stata una scelta di “coraggio”, secondo la premier. Una scelta “ormai irreversibile”, come ripete il ministro dei Trasporti, anche in risposta all’iniziativa, più giudiziaria che politica, dei leader della Sinistra, che nei giorni scorsi hanno presentato un ricorso alla Procura di Roma contro le procedure in atto per la progettazione e realizzazione del collegamento stabile. Matteo Salvini è intervenuto ieri durante il “question time” in Senato: “Confermo che l’intenzione è avviare i cantieri entro l’anno e aprire al traffico stradale e ferroviario il Ponte nel 2032”. C’è chi lo accusa di già posticipare il termine di apertura dei cantieri da “entro l’estate” a “entro l’anno”, ma il vicepremier replica in modo deciso: “Tutto è in linea con quanto previsto dalla legge votata in Parlamento. Entro il 31 luglio sarà approvato il progetto esecutivo e subito dopo verrà avviata la fase di cantierizzazione”.