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Cronaca

Palermo | Uccise amante incinta, condannato all’ergastolo in appello

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La seconda sezione della corte d’assise d’appello di Palermo, presieduta da Angelo Pellino, ha emesso una sentenza di condanna all’ergastolo per l’imprenditore di Partinico, Antonino Borgia, colpevole dell’omicidio di Ana Maria Lacramioara Di Piazza, avvenuto nel 2019.

Inizialmente, Borgia era stato condannato a scontare l’ergastolo in primo grado. Tuttavia, in appello, tutte le circostanze aggravanti erano cadute e la condanna era stata ridotta a 19 anni e 4 mesi. Tale decisione era stata poi annullata dalla Cassazione, che aveva rinviato il caso a Palermo per un nuovo giudizio.

Oggi, la corte d’assise d’appello ha emesso una nuova condanna all’ergastolo per Borgia. L’imprenditore, che aveva una relazione con la vittima, incinta al quarto mese, l’aveva uccisa brutalmente con colpi di bastone e coltellate. Le fasi del delitto erano state riprese da telecamere di sorveglianza nella zona. Si crede che Borgia abbia commesso il delitto per paura che la sua relazione extraconiugale venisse scoperta. Ana Di Piazza era originaria della Romania.

Secondo l’accusa, Borgia aveva intenzione di rifugiarsi negli Stati Uniti dopo l’omicidio. I giudici hanno riconosciuto la sussistenza delle circostanze aggravanti della premeditazione e dei motivi abietti, escluse dalla precedente sentenza del 7 ottobre 2022.

Tra le parti civili costituite contro Borgia vi sono la madre della vittima (adottata da bambina), rappresentata dall’avvocato Angelo Coppolino; il fratello, assistito dall’avvocato Antonino Scianna; e le associazioni Insieme a Marianna e bon’t worry, patrocinate dall’avvocato Alessandra Inguaggiato.

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