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Ira dell’ambasciatore di Israele dopo l’appello di Ghali a “fermare il genocidio”

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Il Cantante ha risposto così, oggi pomeriggio, durante la puntata speciale di Domenica In dal Teatro Ariston:

“Parlo di questi temi fin da bambino, da quando ho iniziato a 13/14 anni, non ho iniziato dopo il 7 ottobre”.

Il giorno successivo alla conclusione del Festival di Sanremo 2024, si è aperta una nuova polemica scatenata dall’ambasciatore israeliano in Italia, Alon Bar. In un post su una piattaforma non specificata, Bar ha criticato aspramente la kermesse per aver permesso la diffusione di odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile dal palco. La sua indignazione è stata scatenata principalmente dagli appelli di diversi artisti per un “cessate il fuoco” a Gaza, culminati con quello di Ghali durante la finale, che ha invocato uno “stop al genocidio”.

In risposta alle accuse dell’ambasciatore, Ghali ha ribattuto sottolineando che si è sempre espresso su questi temi sin da quando era bambino, e non solo a partire dal 7 ottobre. Ha inoltre espresso la sua solidarietà al popolo di Israele e alla comunità ebraica.

Il commento dell’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, è stato di sostegno alla solidarietà espressa dall’artista, confermando che la Rai rimane impegnata nel promuovere un dialogo costruttivo e nel trattare i temi delicati con rispetto e sensibilità.

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