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Cronaca

Borsellino: Genchi testimonia: ‘La Barbera ha eseguito direttive capo polizia’

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L’avvocato ed ex poliziotto Gioacchino Genchi ha testimoniato al processo sul depistaggio delle indagini sulla Strage di via D’Amelio, in corso presso la Corte d’Appello a Caltanissetta, dichiarando che Arnaldo La Barbera, capo del gruppo Falcone-Borsellino che indagava sulle stragi di Capaci e via D’Amelio, aveva preso una direzione che non corrispondeva agli obiettivi istituzionali.

Genchi ha chiarito che non avrebbe mai accettato di trasgredire ai suoi doveri istituzionali. La Barbera, secondo Genchi, era stato istruito dal procuratore di Caltanissetta sui contenuti della sentenza del maxi processo, il che avrebbe automaticamente attribuito a Cosa Nostra qualsiasi evento a Palermo. Tutto ciò che metteva in discussione un coinvolgimento ambiguo di appartenenti dello Stato, come Contrada, doveva essere nascosto per chiudere il caso e ottenere la promozione per lasciare Palermo. Genchi ha citato una frase di La Barbera, “L’ultima cosa che farò, quando andrò via, sarà fare un giro in elicottero per fare la pipì sulla questura di Palermo”, per evidenziare il suo desiderio di andarsene dalla città. La Barbera cercava di andarsene, ma non veniva svincolato perché non trovavano un successore.

Genchi ha sottolineato che La Barbera agiva sotto direttive precise e non in modo autonomo, eseguendo sempre gli ordini diretti del capo della polizia. Ha infine espresso la sua convinzione che processare i defunti sia troppo facile e che questa sia l’unica certezza che ha.

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