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Cronaca

Bologna | Condannati 3 attivisti di Ultima Generazione

adn24 bologna | condannati 3 attivisti di ultima generazione

La sentenza di sei mesi “è una vittoria, almeno secondo gli attivisti di Ultima Generazione, perché la giudice ha riconosciuto il valore sociale e morale della nostra azione”. Nell’ultima udienza al Tribunale di Bologna, tre ambientalisti erano imputati per aver bloccato per circa un’ora, il 2 novembre, la tangenziale cittadina.

Due di loro si erano coperti le mani con cemento a presa rapida per rimanere bloccati sull’asfalto, richiedendo l’intervento dei vigili del fuoco e del 118 per liberarli. L’azione mirava a sollecitare il Governo a istituire un Fondo di Riparazione permanente per gli eventi estremi, e aveva portato all’arresto dei tre attivisti, successivamente rilasciati con divieti di dimora e obblighi di firma, misure poi revocate.

Davanti al Tribunale, una quarantina di ambientalisti solidali con gli imputati aveva organizzato un presidio durante l’udienza. Dopo la sentenza di sei mesi, con pena sospesa e senza menzione, per violenza privata e interruzione di pubblico servizio, gli attivisti sono stati applauditi dai loro sostenitori. È la prima volta che membri di Ultima Generazione sono condannati per interruzione di pubblico servizio.

La giudice Simona Siena ha assolto gli imputati dalle accuse di danneggiamento, manifestazione non autorizzata e inottemperanza al foglio di via. Sono state concesse loro attenuanti generiche e specifiche per agire per particolari motivi di ordine morale e sociale. Nonostante la richiesta della Procura di un anno di pena per ciascuno, gli avvocati degli attivisti prevedono di presentare un appello per i due reati per cui sono stati condannati.

Ultima Generazione considera la sentenza una vittoria, affermando che, nonostante la condanna, l’istituzione ha riconosciuto il motivo profondo e morale dell’azione. Gli attivisti sono determinati a continuare le loro azioni in futuro. “Oggi ci hanno condannato noi tre – ha dichiarato Silvia – ma domani saremo in 100 o in mille a rifare la stessa azione”. Mida ha sottolineato che la giudice ha riconosciuto il valore morale dell’azione, considerandola una vittoria indipendentemente dalla condanna.

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