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Campania

Morto Enzo Moscato, il teatro napoletano piange

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Oggi ci ha lasciati Enzo Moscato, 76 anni, nato nel 1948, dopo una lunga battaglia contro la malattia. Questo autore, regista e attore era riconosciuto come il principale rappresentante della Nuova Drammaturgia Napoletana, un movimento che si sviluppò dopo Eduardo De Filippo, e che annovera altre luminose figure come Annibale Ruccello. Moscato, noto per la sua prolifica produzione, ha dedicato la sua carriera a raccontare le sfide sociali di intere comunità, spesso ambientando i suoi drammi nei Quartieri Spagnoli, luoghi che amava profondamente e non ha mai abbandonato. Il suo stile era vibrante e musicale, i suoi personaggi ambigui e contraddittori, ma sempre ricchi di vitalità.

Dopo aver completato gli studi al liceo classico Genovesi, Moscato ha conseguito la laurea in Filosofia presso l’Università Federico II, presentando una tesi sui legami tra i movimenti politici di liberazione sessuale e la psicoanalisi. Nel 1980, ha iniziato la sua carriera teatrale ottenendo notevole successo sia di pubblico che di critica. Tra i suoi capolavori teatrali ricordiamo opere come “Scannasurice”, “Signurì signurì”, “Piece noire”, “Rasoi”, “Ragazze sole con qualche esperienza”, “Embargos”, “Luparella”, “Ritornanti”, e “Toledo Suite”.

Moscato ha anche ricoperto ruoli di direzione artistica per il Teatro Mercadante – Stabile di Napoli (anni 2003-2006) e per il Festival Internazionale di Teatro – Benevento Città Spettacolo (anni 2007-2009). Dal 1990 è stato direttore artistico della “compagnia teatrale Enzo Moscato”. Ha contribuito anche al mondo cinematografico, partecipando a film come “Morte di un matematico napoletano” di Mario Martone.

Inoltre, ha tenuto corsi per il Master in scrittura teatrale presso l’Università Suor Orsola Benincasa e ha condotto laboratori di drammaturgia e scrittura teatrale presso l’Università degli Studi di Salerno a Fisciano, il Centro Studi di Napoli sul teatro meridionale, napoletano ed europeo, e altre istituzioni.

In una delle sue ultime apparizioni pubbliche, Moscato ha condiviso il suo approccio alla drammaturgia, dichiarando: «Come drammaturgo, mi sono sempre lasciato andare a contrazioni (monologhi) e dilatazioni (testi con più personaggi); ma più vado avanti, più sento il teatro come azione collettiva». Ha espresso la sua passione per la creazione teatrale e la sua avversione per un teatro rassicurante e referenziale, sottolineando l’importanza di un pubblico evoluto e educato ai nuovi linguaggi teatrali, lontano dallo spettatore passivo.

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