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Milano | Impagnatiello si difende con 2 testimoni, psicologo e psichiatra

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Alessandro Impagnatiello, il 30enne fidanzato di Giulia Tramontano, la 29enne incinta di 7 mesi scomparsa tra sabato sera e domenica mattina scorsa dalla sua casa di Senago, nel Milanese, arriva a casa, 31 maggio 2023. L'uomo e' indagato per omicidio volontario. Verso sera, infatti, la sezione investigazioni scientifiche dei carabinieri è entrata nell'abitazione della coppia, in via Novello, per effettuare i rilievi e accertamenti, alla ricerca di tracce e riscontri agli elementi già raccolti nei giorni scorsi. ANSA/ SERGIO PONTORIERO

Il 30enne ex barman Alessandro Impagnatiello, imputato di omicidio volontario aggravato e premeditato per la morte della fidanzata incinta Giulia Tramontano, ha deciso di affrontare il processo, programmato per l’18 gennaio, portando in aula solo due testimoni-consulenti indicati dalla sua difesa: uno psicologo e uno psichiatra. Le liste testimoni delle parti sono state depositate in vista della prima udienza presso la Corte d’Assise di Milano, presieduta dai giudici Antonella Bertoja e Sofia Fioretta, affiancati da sei giurati popolari.

L’opzione della difesa di convocare solo esperti in psicologia e psichiatria, senza altri testimoni, suggerisce la possibile richiesta di una perizia psichiatrica alla Corte per valutare la capacità di intendere e volere di Impagnatiello al momento dei fatti. Nel frattempo, l’aggiunto Letizia Mannella e il pm Alessia Menegazzo, responsabili dell’inchiesta svolta dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, hanno inserito nella loro lista di testimoni gli investigatori, i consulenti tecnici scientifici e tutti i familiari della vittima, compresi genitori, sorella e fratello. Inoltre, è stato indicato come testimone l’altra donna con la quale il 30enne aveva contemporaneamente una relazione. La 23enne italo-inglese, dopo aver conosciuto Giulia la sera del 27 maggio, quando si sviluppò un legame di “solidarietà”, non permise a Impagnatiello di entrare in casa per “paura”, come dichiarato nei verbali. Le indagini indicano che il 30enne, che conduceva una doppia vita, potrebbe aver rappresentato un pericolo anche per quest’altra donna.

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