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Calabria

Torre Melissa (KR) | Abbattuto l’ecomostro della ‘Ndrangheta

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In soli due secondi e con l’utilizzo di quasi 400 chili di esplosivo, è stato polverizzato uno dei simboli del potere mafioso in Calabria, 16 anni dopo il suo sequestro. Il palazzo Mangeruca, noto come l’ecomostro di Torre Melissa nella provincia di Crotone, costruito dalla ‘ndrangheta, si è inclinato lateralmente, crollando in una nuvola di polvere e detriti, liberando l’orizzonte dalla sua imponente struttura di cemento. Questo edificio abusivo, composto da sei piani e con un’estensione di 6 mila metri quadrati, sorgeva lungo la strada statale 106 e fungeva da mobilificio. Nel 2007 fu sequestrato a Costantino Mangeruca, considerato esponente della cosca Farao Marincola di Cirò, nell’ambito dell’operazione Piazza Pulita, e confiscato definitivamente nel 2012.

Da allora è rimasto in stato di abbandono a causa degli elevati costi associati al suo riutilizzo. Nel 2018, l’ex presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, scrisse al sindaco di Melissa dell’epoca, Gino Murgi, invitandolo a demolire il palazzo e offrendo disponibilità a fornire finanziamenti. Tuttavia, la proposta non ebbe seguito. La svolta avvenne nel 2022, quando il Comune di Melissa, in collaborazione con la Regione Calabria, ottenne la concessione dall’Agenzia nazionale dei beni confiscati per utilizzare un finanziamento di 700 mila euro, proposto dall’allora assessore regionale al Turismo, Fausto Orsomarso. Al posto dell’ecomostro sorgerà ora un’area camper con 35 posti. Per abbattere la costruzione e cancellarla dal panorama tra Torre Melissa e Cirò Marina, sono stati impiegati con precisione 360 chili di dinamite, divisi in 300 microcariche esplose in 300 millisecondi. Si è trattato di una ‘demolizione a cerniera’, con l’edificio fatto piegare intenzionalmente verso la zona di campagna per evitare danni alla statale 106 e alle abitazioni circostanti. L’ingegnere strutturista Giuseppe Misiano, responsabile della demolizione controllata per l’azienda Lavori Stradali di Crotone, ha eseguito il lavoro in modo impeccabile, accolto dagli applausi della folla di cittadini presenti alla demolizione. Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha dichiarato che la Calabria, grazie alla sinergia tra vari livelli istituzionali, sta agendo per distruggere la ‘ndrangheta. Si prevede di finanziare tutte le demolizioni degli immobili confiscati alla criminalità organizzata per riqualificare le aree. Il comandante generale dell’Arma dei carabinieri, generale Teo Luzi, presente all’evento, ha sottolineato che abbattere un ecomostro costruito dalla ‘ndrangheta significa far prevalere lo Stato sul male. Il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha descritto l’evento come un “giorno importante per tutta l’Italia” e un “segnale di vittoria della legalità”. Anche il viceministro alla giustizia, Francesco Paolo Sisto, presente all’evento, ha affermato che oggi si sta affermando il rispetto delle regole e si sta restituendo ai cittadini calabresi e all’Italia un pezzo di territorio che qualcuno voleva indebitamente occupare. Il sindaco di Melissa, Raffaele Falbo, ha concluso osservando che abbattere il Mangeruca significa riportare il territorio alla sua bellezza e normalità, elementi di cui la Calabria ha bisogno.

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