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Politica | Ilaria Salis se eletta da Strasburgo verrà scarcerata
Se Ilaria Salis dovesse essere eletta, dovrà essere liberata dalla prigione. L’Ungheria potrà quindi richiedere al Parlamento europeo un nuovo arresto, soggetto all’approvazione dell’assemblea, ma il governo Orban non avrà il potere di trattenere in detenzione l’attivista italiana, impedendole di fare ritorno in Italia o di partecipare alle attività parlamentari. Il caso di Ilaria Salis getta una luce inaspettata sulla campagna elettorale per le elezioni europee, poiché se questa insegnante italiana detenuta a Budapest venisse eletta, rischierebbe immediatamente di diventare oggetto di discussione all’interno della presidenza del prossimo Parlamento europeo.
Tuttavia, l’elezione al Parlamento europeo non garantisce automaticamente la fine della detenzione, come spiegano fonti a Bruxelles con conoscenza delle pratiche relative all’immunità all’interno del Parlamento europeo. Attualmente, secondo le disposizioni in vigore, un candidato eletto al Parlamento europeo godrebbe immediatamente dell’immunità, il che significa che se detenuto in uno Stato membro, quest’ultimo dovrebbe richiedere al Parlamento europeo la revoca dell’immunità. Si aprirebbe quindi una potenziale disputa tra il Parlamento europeo e l’Ungheria.
C’è un altro aspetto da considerare: il diritto di un parlamentare eletto di partecipare alla sessione plenaria a Strasburgo. Secondo alcune fonti parlamentari, ciò potrebbe consentire a Ilaria Salis di recarsi in Francia già alla prima riunione della nuova assemblea. Casi simili si sono verificati nella storia del Parlamento europeo, sebbene con sfumature diverse. Il caso più celebre è quello di Enzo Tortora, che è stato eletto al Parlamento europeo nel luglio 1984 e fu liberato il 20 luglio 1984, partecipando alla riunione di Strasburgo solo tre giorni dopo. Un caso più recente è quello di Oriol Junqueras, leader indipendentista catalano, detenuto dopo il referendum elettorale e poi eletto al Parlamento europeo alle elezioni del 2019. Tuttavia, Junqueras non è stato incluso nella lista degli eletti presentata al Parlamento europeo da Madrid a causa della sua assenza alla cerimonia di giuramento degli eurodeputati, una prassi legale spagnola assente nel diritto italiano.
Infine, Ilaria Salis potrebbe non essere l’unica candidata a queste elezioni a condurre una campagna elettorale dalla prigione. C’è un caso simile a Himara, una cittadina costiera dell’Albania meridionale, dove il sindaco albanese di origine greca Fredi Beleri, condannato a due anni per traffico di influenze, sarà candidato al Parlamento europeo per il partito Nuova Democrazia, del primo ministro greco Kyriákos Mitsotákis.
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