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Alessia Pifferi, storia choc in aula: “Io abusata per un anno da un amico di mio padre”

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Nella perizia lunga 126 pagine ci sono circa 50 pagine dedicate a “Biografia, anamnesi e ricostruzione soggettiva dei fatti di causa”. È all’interno di questa parte che Pifferi ricostruisce alcuni momenti della sua infanzia, il rapporto difficile con i genitori e la sorella, il padre violento, il trascorso da bimba solitaria e isolata, fino all’abuso sessuale subito da un amico del padre quando lei aveva solo 10 anni. 

Il Racconto

Un racconto che si contraddice più volte, che mescola ricordi, impressioni, suggestioni e nel quale i fatti vengono esposti attraverso il filtro della personale percezione degli stessi. Pagine oltretutto – precisa lo stesso Pirfo – composte da “Verbalizzazioni sintetiche”, una sorta di appunti sui colloqui, e non quindi “trascrizioni dei colloqui stessi, che sono stati invece integralmente video-registrati e sono consultabili nel supporto informatico allegato” alla perizia stessa. 

Ripercorrendo la sua infanzia Pifferi racconta a Pirfo degli abusi sessuali subiti quando aveva “quasi dieci anni”. In un passaggio dice di aver subito “un solo abuso con un amico di mio papà”, più avanti però spiega che non si è trattato di un solo episodio: “Un conoscente di mio papà – dice – era salito a Milano da Palermo. Era diventato un amico di famiglia e abusava di me.  Quando andavo su magari, perché abitava nella mia via, siccome con mio papà c’era un’amicizia stretta, alle volte portavo su delle cose che mia mamma cucinava e lui approfittava e abusava di me. Cioè con le mani, metteva le mani nelle parti intime. Io non ho mai detto niente per vergogna, perché avevo paura anche di parlarne. Mi disse di non dire niente”. Gli abusi sono andati avanti “Per un annetto quasi”. “Diciamo che mi faceva stare male e mi faceva anche schifo – prosegue –  solo che quando mia mamma mi diceva ‘ho preparato questo’ e mi diceva vai tu,  succedeva tutto. Ho fatto fatica a raccontarla anche alle psicologhe qui a San Vittore”.

Per quanto riguarda il rapporto tra i genitori, Pifferi racconta durante colloquio con Pirfo: “Diciamo che in casa c’erano parecchie liti con mamma e papà. Perché mio papà non si sa dove buttasse i soldi e ogni volta erano discussioni o mani addosso e io ero lì ad assistere”. La donna spiega poi che il padre “Aveva un po’ il vizio del bere. Alle volte arrivava molto brillo a casa. Mi ricordo questi litigi quando magari la prendeva a botte”. Nel racconto dice anche che “alle volte mio papà ha tentato di ammazzarsi”. “[Mia mamma] Mi ha spiegato che papà non buttava via i soldi come si dice, alle volte telefonava in lacrime che voleva ammazzarsi”. 

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